CASTELLACCIO: tutti lo vedono ma pochi lo conoscono
di Matilde Caruso
Il Castellaccio di Monreale unico esempio di monastero e fortezza militare presente in Sicilia occidentale
Vi trovate in giro per Palermo insieme ad un amico proveniente da un’altra città. Alzando lo sguardo, il visitatore si accorge dello splendido castello che domina la Valle dell’Oreto e vi pone la prevedibile domanda: che cosa è quello?
Sono sicura che la vostra risposta non sarà esaustiva come quella data relativamente alla Cattedrale o alla Cappella Palatina che si trova all’interno del complesso architettonico di Palazzo dei Normanni.
“Quello” è un castello, un esempio di architettura arabo-normanna siciliana, che fu costruito insieme al Duomo e al Monastero di Monreale pressoché nel XII secolo sulla cima di Monte Caputo. Dal castello si può ammirare l’intera città, infatti veniva utilizzato per il controllo del territorio. Oltre a svolgere la funzione di avvistamento, il Castello di San Benedetto – volgarmente chiamato Castellaccio – era luogo di riposo dei monaci del Monastero di Monreale.
Nel 1370 vi fu un grave scontro tra l’esercito di Giovanni Chiaramonte e il nucleo catalano, affiancato dai monaci monrealesi, che causò danni alla struttura; fu necessario il recupero.
Alla fine del ‘300 il re Martino I usò il castello come dimora per proteggersi dagli attacchi, dopo questo periodo il castello iniziò a degradarsi, diventando nel XVI secolo una dimora storica abbandonata.
Solo nel 1897 il Castellaccio venne venduto dal Comune di Monreale al Club Alpino Siciliano. Quest’ultimo ne effettuò il recupero e il monumento venne riaperto al pubblico.
Oggi chi volesse raggiungere il castello può farlo rigorosamente a piedi percorrendo una dirompente “acchianata” che però gli permetterà di godersi un panorama strepitoso.